Come coltivare il basilico
Il basilico è la star delle erbe aromatiche della cucina nostrana. Caratterizzato da un particolare aroma, ingrediente indispensabile in molte preparazioni con il sugo di pomodoro, dà il suo meglio quando aggiunto ai nostri piatti appena raccolto. E per questo motivo è una delle piante aromatiche più coltivate nelle case degli italiani.
Vediamo passo dopo passo come piantare il basilico e come prendercene cura.
Fase uno: piantare il basilico.
La prima cosa da fare è scegliere il vaso, il terriccio adatti e il periodo dell'anno in cui piantare, per consentire alla nostra piantina di svilupparsi al meglio: scegliere il terreno sbagliato potrebbe rendere tutto il processo di coltivazione molto più complesso, esponendo il nostro basilico ad un maggior rischio di soffrire per eccesso di acqua o di asfissia radicale o persino muffe.
Quando piantare il basilico?
Se piantate in casa e disponete di illuminazione artificiale per la coltivazione potete piantare in qualsiasi periodo dell’anno, a patto di riuscire a ricreare indoor le condizioni climatiche primaverili,come meglio verrà spiegato nella parte dedicata al mantenimento del basilico.
Se invece non disponete di luce artificiale ma volete comunque piantare in casa, il periodo migliore è quando le giornate hanno cominciato ad allungarsi, verso l’inizio di marzo.
Se invece il vostro basilico dovrà restare all’aperto il periodo migliore è l’inizio di maggio per le zone più temperate della nostra penisola, mentre se ci si trova in montagna è bene aspettare gli inizi di giugno: il basilico mal sopporta le basse temperature, e l’esposizione a temperature inferiori ai 10 °C gli è fatale, anche se solamente durante alcune ore notturne.
La scelta del vaso
Potete usare qualsiasi tipo di vaso, ma tenete sempre a mente che il basilico è una pianta erbacea e <non avrà mai bisogno di vasi troppo profondi. Altro fattore da considerare è che più profondo è il vaso più le piantine cresceranno in altezza, per cui se non volete che la vostra pianta diventi molto grande potete optare un per un vaso poco profondo inducendola ad adattarsi a quello spazio.
Quale terriccio usare?
Se ci si trova nella condizione di dover acquistare del terriccio, la nostra scelta dovrà ricadere su terricci che già hanno al proprio interno un 10%-20% di materiale drenante e tra il 6 e 8 di ph: un terreno leggermente alcalino favorirà lo sviluppo della pianta, che comunque cresce discretamente anche in terreni con ph differente.
Se invece si possiede o si è già acquistato del terriccio generico, si può facilmente fare per conto proprio la miscela, aggiungendo il 10%-20% di materiale drenante, come il classico ghiaino, o l’argilla espansa, o la perlite etc.
Potete mettere materiale drenante in più, ma non in meno: sotto il 10% è un po’ come se non lo aveste fatto.
Alcuni consigliano di aggiungere uno strato di materiale drenante sotto la terra: non serve a niente se non a diminuire il volume della terra totale all’interno del vaso. L’unico motivo valido di fare questa operazione è quello di limitare la fuoriuscita delle radici sul fondo, ma non è una questione che riguarda una pianta erbacea come il basilico.
Come piantare il basilico
Ci sono due metodi che si possono utilizzare per piantare il basilico in maniera semplice e efficiente: vediamoli entrambi e voi l'ardua sentenza.
Primo metodo
1. Create un primo strato della vostra terra drenante che sia mezzo centimetro più basso dell’altezza che il terriccio dovrebbe avere.
2. A questo punto spargete i semi di basilico con una concentrazione di circa 10-15 semi per ogni 10 centimetri quadrati.
3. Coprite i semi con un ulteriore strato di terra di circa 0,5 cm.
Secondo metodo
1. riempite il vaso di terra.
2. Praticate con il mignolo dei fori di mezzo centimetro di profondità ogni due centimetri di terreno.
3. Coprite i semi.
Qualunque metodo scegliate, una volta terminato il processo, annaffiate con uno spruzzino due volte al giorno in maniera da tenere sempre umidi i primi due centimetri di terra. Una buona pratica è coprire il nostro vaso con uno strato di pellicola trasparente, soprattutto se l’aria circostante è particolarmente secca, per evitare che l’umidità diminuisca.
In questa fase mantenere il terreno sempre umido è un fattore particolarmente importante
Ma anche subito dopo la germinazione è importante tenere il terreno umido e annaffiare sempre con un vaporizzatore per evitare di danneggiarli. Quando la pianta avrà messo su le prime quattro foglioline oltre i cotiledoni possiamo cominciare a trattarle come delle piantine adulte.
Fino al momento della comparsa dei primi germogli non è necessario che il vaso sia esposto alla luce, ma da quel momento in poi diventa importantissima l’illuminazione di cui la nostra pianta disporrà.
Fase due: come mantenere in salute il nostro basilico.
Coltivare il basilico non è complicato, ma per mantenerlo in salute è necessario prestare attenzione ad alcuni aspetti del suo mantenimento: altrimenti niente pesto.
Dove posizionare la pianta di basilico?
Un aspetto molto importante è l’illuminazione: il basilico ha bisogno di molta luce, ma se il vostro vaso è piccolo e di plastica potrebbe soffrire a livello radicale il calore. Molti consigliano di non esporre la pianta alla luce diretta, ma nella mia esperienza non è una regola fissa, pur essendo comunque bene evitare che non prenda il sole dell’ora di punta.
Se quindi coltivate il vostro basilico in casa, il miglior modo di prendersi cura di lui è quello di posizionarlo vicino ad una finestra esposta a sud.
Se invece disponete di un impianto di illuminazione per la coltivazione dentro casa, il vostro basilico se la caverà alla grande per tutto l’anno: dategli un’illuminazione che alterni dodici ore di luce a dodici ore di buio, prediligete uno spettro completo ma non caldo, perché la luce sopra i 550 nm rischia di stimolare la fioritura.
Come innaffiare il basilico
Dando un’occhiata in giro ho notato che molti consigliano persino di annaffiarlo due volte al giorno. Non fatelo, se non durante i primi dieci giorni dopo la germinazione: è sempre più facile recuperare una pianta che ha sete di una che sta iniziando a marcire e nel dubbio quindi è meglio dare meno acqua che troppa.
Quindi quando annaffiarlo?
Il mio consiglio è quello di annaffiarlo o la mattina presto o la sera prima di andare a letto, con una frequenza di una volta al giorno in piena estate e anche ogni due giorni nelle giornate più fresche e umide in primavera, a seconda di quanto umida vi sembri rimanere la terra. In generale è bene non farla asciugare mai del tutto, ma aspettate di intravedere segni di asciugatura prima di ri-annaffiare e non innaffiate se la terra sembra bella umida anche in superficie.
Ma quanta acqua devo dargli ad ogni irrigazione?
Una buona regola in generale è quella di dare una quantità d’acqua corrispondente al 10% della terra totale, per cui per un vaso da sette litri di volume completamente pieno di terra, darò 0,7 l di acqua ad ogni innaffiatura.
Come per tutte le piante il momento in cui l’acqua esce dal vaso è un segnale inequivocabile che non va aggiunta altra acqua, da lì in poi sarà acqua sprecata al 100%, anche perché non dovete lasciarla lì: svuotate sempre il sottovaso nel momento in cui vi si accumula l’acqua, per prevenire il marciume radicale o l'insorgenza di muffe.
Quali sono i sintomi da troppa acqua e da carenza di acqua?
In realtà i sintomi sono molto simili: le piante si afflosciano e ingialliscono. Nel caso si tratti di troppa acqua cominciano anche a presentare un annerimento alla base del tronco, sintomo di marciume, male a cui non sempre si può rimediare.
Come capire se si tratta di troppa acqua?
Se non avete mai lasciato asciugare la terra, e la terra è rimasta sempre umida, questi sintomi sono sicuramente associabili alla troppa acqua, se invece siete stati parchi di acqua come consiglio, potrebbe essere carenza. Ma in questo caso è molto facile verificare: il giorno dopo l'innaffiatura la pianta dovrebbe stare meglio e dare segni di ripresa. In tal caso annaffiate un po’ di più del solito la volta successiva o aumentate la frequenza dell’irrigazione.
Come tagliare il basilico
Bene. Il vostro basilico è cresciuto, ve ne siete presi cura e ora è il momento di cominciare ad impiegarlo nelle vostre ricette.
Come raccogliere il basilico?
Il basilico va sempre cimato, cioè va tagliata sempre la cima della piantina: questo sia per prevenire la fioritura, dopo la quale il basilico fisiologicamente muore, sia per mantenere la pianta robusta e in forze.
Quindi tagliate la cima della pianta comprendendo le prime quattro foglie e tagliando poco sopra il punto in cui dallo stelo si dipartono le due foglie sottostanti.
Quando valutare l’acquisto di una lampada per la coltivazione del basilico?
La risposta è semplice: se volete il basilico tutto l’anno.
Anche se posto in vicinanza di una finestra, durante i mesi più bui dell’anno il vostro basilico soffrirebbe molto e molto difficilmente supererà l’inverno. Se volete fargli passare l’inverno e non rinunciare al basilico fresco nemmeno a Natale, avete bisogno di una lampada led per la coltivazione indoor.
E potrebbe magari essere una buona occasione per tentare di crescere anche quelle piante aromatiche che normalmente non ce la farebbero senza la luce diretta… Se state valutando l’idea di coltivare il vostro basilico tutto l’anno, perché non metterci assieme un bel rosmarino? O magari una salvia?
SE STAI VALUTANDO L'ACQUISTO DI UNA LAMPADA PER LA COLTIVAZIONE INDOOR, DAI UN'OCCHIATA ALLA NOSTRA LINEA DI LAMPADE LED
Articolo di Rachele Elena Pilia